“È vero che le donne usano circa 20.000 parole al giorno e gli uomini solo 7.000? È vero che le donne pensano al sesso una sola volta al giorno mentre gli uomini in media ogni 52 secondi? Il codice genetico della donna differisce soltanto per l’1% da quello dell’uomo. Uno scarto apparentemente irrilevante, che determina però enormi conseguenze e rappresenta la prova dell’assoluta originalità della donna, il presupposto scientifico grazie al quale archiviare i fraintendimenti in cui spesso sono cadute la psicologia e la fisiologia femminili.” Louann Brizendine

Scopriamo il meraviglioso mondo del cervello femminile:

Ricorrendo alle più recenti scoperte delle neuroscienze e agli esempi concreti tratti dalla sua pluridecennale esperienza clinica, la dottoressa Louann Brizendine svela la struttura del cervello femminile, aiutandoci a comprendere i meccanismi che ne influenzano le fasi della vita, dall’infanzia alla pubertà, dalla gravidanza alla menopausa, e a individuare i processi attraverso cui le donne sono in grado di sviluppare la maggiore agilità verbale, la capacità di stabilire profondi legami di amicizia, l’abilità nel placare i conflitti.

La “materia grigia” di uomini e donne è diversa fin dal momento della nascita e la peculiarità biologica delle donne, il ciclo mestruale, la gravidanza, il parto, l’allattamento, la cura dei figli, influisce sullo sviluppo cognitivo, sociale e comportamentale del loro cervello

Le prime differenze cerebrali si manifestano nel maschio e nella femmina già dall’ottava settimana di sviluppo fetale: mentre gli uomini potenzieranno in particolare i centri cerebrali legati al sesso e all’aggressività, le donne tenderanno a sviluppare doti uniche e straordinarie, come una maggiore agilità verbale, la capacità di stabilire profondi legami di amicizia, la maestria nel placare i conflitti. 

L’encefalo di una donna pesa in media 1.200 grammi, quello di un uomo un po’ di più: 1.350 grammi. Tuttavia, se si fa una misura non assoluta del peso cerebrale, ma relativa al peso corporeo, la differenza si annulla e anzi ne esiste una molto lieve a favore della femmina.

Negli ultimi 100 anni le donne hanno superato gli uomini in fatto di intelligenza, migliorando le prestazioni nei test del QI. E questo non certo perché i loro geni o le dimensioni del cervello sono cambiati, ma perché sono diventate più istruite e hanno raggiunto maggiori possibilità di espressione rispetto ai secoli scorsi. In generale, i maschi hanno più neuroni e le donne hanno maggiori connessioni. Alcuni studiosi dell’Università della Pennsylvania hanno sottoposto a Risonanza magnetica quasi 1000 persone, tra maschi e femmine di varie età e hanno rilevato che nel cervello maschile le connessioni corrono da avanti a dietro lungo lo stesso emisfero, mentre in quello femminile le connessioni sono anche trasversali, dall’emisfero destro (legato all’intuizione) a quello sinistro (legato al pensiero logico).

Quali sono le principali caratteristiche delle connessioni del cervello femminile?

a) Comunicazione interemisferica facilitata. 

b) Modalità di funzionamento più globale, più idonea alla comprensione intuitiva dei problemi anche complessi rispetto alla procedura razionale e sequenziale, più tipica del sesso maschile.

Quali sono gli aspetti più rilevanti del cervello femminile?

Pur avendo le donne un minor numero di neuroni, possiedono aree cerebrali con almeno il 10% di neuroni e connessioni in più rispetto al cervello maschile e quindi hanno una maggiore densità di neuroni in aree della corteccia temporale collegate con funzioni linguistiche ed emozionali. Altre aree più sviluppate nel cervello femminile sono l’ippocampo, principale centro di controllo delle emozioni e di formazione dei ricordi, e l’insieme dei circuiti utili per l’osservazione delle emozioni altrui.

Possiamo dire, in linea di massima, che l’uomo possiede un cervello che segue schemi basati più sulla razionalità, mentre nella donna il funzionamento cerebrale è maggiormente di tipo intuitivo, più plastico.

Tutto questo fa sì che le donne siano più brave nel multitasking, ovvero nel fare più cose insieme, siano più intuitive, dimostrino maggiore empatia, abbiano migliori abilità sociali. I maschi, invece, eccellono nelle attività motorie, dove si impiegano i muscoli, e sono più capaci ad analizzare lo spazio, a orientarsi, a capire le mappe.

Una differenza importante nelle ripercussioni funzionali del cervello è quella relativa a un’area considerata la custode delle emozioni, chiamata amigdala per la forma che la fa somigliare a una mandorla. L’amigdala è il centro cerebrale della paura, della rabbia, dell’aggressività, e ha dimensioni minori nelle donne rispetto che negli uomini e soprattutto al di là delle dimensioni, l’amigdala funziona in modo diverso nei due generi.

L’amigdala femminile viene attivata più facilmente dalle sfumature emotive. Più forte è la risposta dell’amigdala, più particolari l’ippocampo registrerà per immagazzinare quell’esperienza nella memoria. Poiché le donne hanno un ippocampo relativamente più grande, riescono a ricordare i minimi dettagli delle esperienze emotive, i loro primi appuntamenti e le liti più feroci, mentre gli uomini si ricordano a malapena che quei fatti abbiano avuto luogo. Spesso le donne si chiedono come sia possibile che gli uomini non si ricordino quasi nulla e adesso, grazie a questa importante comprensione scientifica è chiaro che il motivo è principalmente genetico. 

Questo può spiegare anche perché, di fronte a una situazione di stress o di ira o di paura, la donna tende ad attivare principalmente i circuiti emotivi, e la reazione ha sempre una connotazione affettiva; l’uomo attiva la corteccia prefrontale per cui la risposta è prevalente motoria e orientata all’azione fisica. Ecco perché molti uomini possono arrivare a uno scontro fisico in pochi secondi, mentre molte donne fanno di tutto per evitare un conflitto. 

Anche in queste differenze di comportamento possiamo ritrovare una spiegazione evoluzionistica: di fronte a un pericolo la donna doveva proteggere la prole, cercare di placare i conflitti, mentre compito dell’uomo era aggredire e allontanare l’aggressore.

Alla luce di tutte queste importantissime informazioni scientifiche possiamo rivalutare molte delle nostre reazioni e pregiudizi relativi al mondo femminile e maschile e alle loro differenze comportamentali. Come sempre sta ad ognuno di noi scegliere di cambiare e trovare nuovi approcci nelle relazioni con l’altro sesso. Spesso, infatti, non si tratta di qualcosa di personale, ma di qualcosa che ha tutto a che fare con la genetica e con gli ormoni.

Fonte: Sole24ore e “Il cervello delle donne”

Articolo di Stella Bellomo

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