Spesso la dentizione viene vissuta come un momento difficile da affrontare sia da genitori inesperti che da quelli esperti, già provati dalle fatiche dei primi mesi di convivenza con il nuovo nato.

Generalmente si pensa ai primi dentini che crescono non appena i bimbi iniziano a mostrare segni di irrequietudine di cui non si comprende la causa, generalmente dopo i tre mesi di vita.
In realtà il bisogno di suzione e di mordere, la salivazione abbondante, il sonno che si interrompe, l’emergere di bisogni complessi che non si riescono a cogliere al volo, sono caratteristiche tipiche anche di questa età e non sono necessariamente legate ai denti.

È però anche vero che la dentizione nei neonati, nella maggior parte dei casi, è accompagnata da sintomi generali e locali che possono risultare più o meno fastidiosi per il bambino.

Quali sono i fastidi più comuni associati alla dentizione?

  • prurito e mal di gengive visibilmente gonfie e arrossate,
  • salivazione abbondante e pelle del viso arrossata e irritata,
  • sonno notturno disturbato,
  • bambino particolarmente irrequieto,
  • perdita di appetito,
  • piaghe al sederino o eruzioni cutanee,
  • disturbi intestinali,
  • maggiore facilità del bambino ad ammalarsi,
  • febbre o raffreddore,
Quando il dente è effettivamente prossimo all’uscita, però, si vede la gengiva gonfia, arrossata, e segnata da una lineetta bianca, che è appunto la punta pronta a bucare.
Durante questo periodo i genitori si devono armare di pazienza e possono attuare solo dei piccoli accorgimenti che supportino questa fase naturale del bambino. Anche i pediatri al giorno d’oggi sconsigliano la somministrazione di farmaci per questi disturbi, da un lato a causa della tenera età e dall’altro perché si tratta di un evento fisiologico naturale. In compenso tuttavia vi sono dei rimedi popolari che risultano essere d’aiuto durante questa fase di crescita del bimbo.

Cosa possiamo fare per sostenere il bebé in questo periodo?

Da molto tempo per esempio nei paesi baltici si afferma che i neonati che portano una collana d’ambra al collo sono più calmi degli altri e dormono meglio.

Oggi sappiamo che l’ambra è una resina e in quanto tale rompe i campi elettromagnetici. Quando un bambino mette i denti le cellule infiammate trattengono i liquidi creando campi di tensione che, premendo sulle mucose, generano dolore. L’ambra scioglie queste tensioni e di conseguenza il bimbo è meno sofferente, è più calmo e dorme meglio.

Nell’ambito di nuove ricerche, si è constatato inoltre che le vibrazioni intermolecolari del calcio sono molto simili a quelle dell’ambra. Vibrando in armonia l’ambra aiuta il calcio a depositarsi sul dentino in formazione, che diviene più forte e fuoriesce più facilmente da una gengiva meno infiammata.

Di solito le collane in commercio hanno un nodo tra una gemma e l’altra, in questo modo in caso di rottura esce una sola gemma. La collana va semplicemente portata al collo e non messa in bocca.

Parliamo ora invece della radice di iris (o di viola): è un rimedio antico e naturale per alleviare il dolore dei piccini durante tutta la fase della dentizione, avendo anche un leggero effetto antidolorifico naturale.

In questi momenti i piccini sentono il desiderio di masticare e la radice di iris, masticata o succhiata, diventa morbida ed elastica grazie alla saliva ed aiuta in questo modo la fuoriuscita dei denti, donando ai piccini che soffrono di questo problema, un piacevole effetto calmante.
Altra possibilità sono gli impacchi di acqua e bicarbonato; è sufficiente disciogliere qualche cucchiaino di bicarbonato in mezzo bicchiere di acqua fredda e poi con una garza o con un dito pulito premere con delicatezza la gengiva dolente.

Questi impacchi sono un valido aiuto poiché le proprietà lenitive e sane del bicarbonato, il freddo e la leggera pressione, servono a dare sollievo alle gengive in modo meccanico.

Infine possiamo dare ai nostri bimbi carote, sedano e finocchio raffreddati in frigo. Queste verdure rosicchiate con le gengive possono dare molto sollievo, ma è importantissimo prestare sempre attenzione al bambino che potrebbe staccarne alcuni pezzetti pericolosi.
Articolo di Barbara e Pamela Lupi

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