“Benchè non tutti gli insegnanti siano genitori, tutti i genitori sono insegnanti”

In questo articolo vogliamo vedere più da vicino i periodi sensitivi dell’apprendimento nei bambini secondo Maria Montessori. 

È un dato di fatto, oggi più che mai: il compito del genitore/educatore è un impegno a tempo pieno. I primi apprendimenti avvengono soprattutto in casa e quello del genitore è un vero e proprio lavoro, di cui è importante occuparsi e preoccuparsi già dalla gestazione, dal parto e poi subito dopo, dalla primissima infanzia, per poi proseguire per tutto il resto della vita.

Il legame con i nostri figli, infatti, si instaura ancora prima della loro nascita e cresce, si evolve e si consolida per tutto il resto della nostra esistenza.

Sempre più libri, riviste e articoli sulle nuove scoperte pedagogiche dimostrano quanto siano fondamentali per ogni bambino, le esperienze vissute dal concepimento in poi, l’ambiente in cui il piccolo vive e gli stimoli ed emozioni che lo circondano.

Sappiamo che il cervello di ogni bambino è predisposto fin dalla nascita per apprendere quante più nuove informazioni possibili, come una spugna, per essere programmato e stimolato a sviluppare nuove reti neurali e capacità psico-motorie, per crescere ed essere pronto ad affrontare la vita con gli strumenti necessari.

Allo scopo di fare il massimo, ogni genitore si attiva al meglio per creare il miglior ambiente possibile per il proprio figlio, per far germogliare in lui nuovi concetti e capacità che lo aiuteranno nella sua crescita positiva, che creeranno i presupposti e le fondamenta emotive che gli permetteranno di essere un adulto felice, soddisfatto di sé, indipendente e autonomo.

Sembra più facile a dirsi che a farsi però, vero?

Eppure, dando uno sguardo al passato pare che un tempo il lavoro di genitore fosse più semplice e che tutto, in famiglia, avvenisse con molta più calma e naturalezza di quanto accade oggi.

Le donne, per la maggior parte, stavano a casa ad occuparsi della casa e dei figli, mentre i padri erano impegnati tutto il giorno fuori a lavorare e, solitamente, si era soliti crescere in ambienti in cui vigevano molta severità e regole.

Oggi le cose sono molto cambiate. In tante famiglie la mamma, come il papà, è spesso fuori casa per lavoro e i bimbi sono accuditi dai nonni o dalle maestre all’asilo nido.

Qual’è il ruolo educativo di un genitore?

“I figli sono uno dei più grandi doni della vita, ma allevare bambini felici e premurosi nel mondo di oggi può non essere sempre facile per qualsiasi genitore.”

Il lavoro educativo con i bambini non riguarda solo le coccole e l’accudimento, riguarda ogni aspetto della vita e dell’apprendimento e proprio riguardo a questo ambito negli anni sono cambiate molte cose.

Un approccio a misura di bambino è quello creato dal medico italiano Maria Montessori più di un secolo fa.

Lo studio di Maria Montessori:

Studiandoli per innumerevoli ore e interagendo con loro, soprattutto con bambini considerati ‘con difficoltà di apprendimento’, Maria Montessori ha compreso che ogni bimbo attraversa diverse fasi evolutive dell’apprendimento, caratterizzate da pensieri specifici, inclinazioni e interessi.

Dalle sue osservazioni Maria Montessori si accorse anche che tutti i bambini reagivano positivamente, con calma ed entusiasmo verso la conoscenza e l’esperienza, in special modo se inseriti in un ambiente ordinato e calmo in cui ogni oggetto trovasse la sua corretta collocazione.

In uno spazio ordinato e organizzato per essere un luogo ispirante e predisposto per l’esperienza di vita comune, ogni bambino ha l’opportunità di sviluppare il suo innato senso di indipendenza, di apprendere il controllo dei suoi movimenti, il rispetto per sé stesso, per gli altri e per l’ambiente che lo circonda.

I periodi sensitivi dell’apprendimento dalla nascita ai sei anni di età secondo Maria Montessori:

“Durante un periodo sensitivo, i bambini sono incuriositi da particolari aspetti del loro ambiente”

In ogni diverso periodo sensitivo, il bambino ha tutti i sensi attivati ai massimi livelli, per poter imparare quanto più possibile e sviluppare tutte quelle capacità cerebrali, sensoriali e motorie, relative a quel particolare momento di apprendimento.

Ecco perché una volta apprese e fatte proprie quelle nuove capacità, il periodo sensoriale sembra svanire per lasciare spazio ad una nuova fase cognitiva.

Ed ecco perché, secondo quando studiato da Maria Montessori, se i bambini non vengono esposti alle giuste esperienze e stimolazioni, nel giusto momento, perderanno l’opportunità di apprendere al meglio i concetti di quel periodo sensitivo e dovranno lavorare duramente da grandi per riuscire ad acquisire quelle capacità.  

I periodi sensitivi:

  • Il movimento (dalla nascita a 1 anno). Questa è la fase in cui i movimenti casuali del bimbo diventano coordinati e controllati: impara ad afferrare, toccare, girarsi, stare in equilibrio, gattonare e camminare.
  • Il linguaggio (da zero a 6 anni). Dopo essersi allenato con i primi suoni e le prime vocalizzazioni, il bambino passa dalle lallazioni alle parole, ai sintagmi, alle frasi.
  • I piccoli oggetti (da 1 a 4 anni). Via via che la coordinazione mani-occhi diventa sempre più accurata, il bambino comincerà ad amare i piccoli oggetti, i dettagli minuscoli entusiasmandosi e sperimentandone le particolarità
  • L’ordine (da 2 a 4 anni). Ogni cosa deve avere il suo posto. Questa fase è caratterizzata da un profondo amore per la routine e da un desiderio per di regolarità e ripetizione.
  • La musica (da 2 a 6 anni). Se la musica fa parte della sua vita quotidiana, il bimbo manifesterà un interesse spontaneo per lo sviluppo del tono, del ritmo e della melodia.
  • Il vasino (da 18 mesi a 3 anni). Man mano che il suo sistema nervoso diventa meglio sviluppato e integrato, il bambino imparerà a controllare la vescica e l’intestino.
  • Il garbo e la cortesia (da 2 a sei anni). Di fronte a un comportamento educato e premuroso, il bambino imiterà tali comportamenti interiorizzandoli nella propria personalità.
  • I sensi (da 2 a 6 anni). La vera educazione sensoriale inizia fin dalla nascita, ma è a partire dai due anni che il bambino si entusiasmerà e appassionerà a tutte le diverse esperienze dei sensi come: gusto, olfatto, tatto e udito).
  • La scrittura (da 3 a 4 anni). Maria Montessori scoprì che la scrittura precede la lettura e ha inizio dal tentativo di riprodurre lettere e numeri sui fogli con carta e matita.
  • La lettura (da 3 a 5 anni). Il momento in cui i bambini iniziano a mostrare un naturale interesse per le lettere e i suoni che esse rappresentano.
  • Le relazioni spaziali (da 4 a 6 anni). Man mano che il bambino sviluppa la comprensione spaziale diventerà sempre più abile nel ricomporre puzzle sempre più complessi.
  • La matematica (da 4 a 6 anni). È il periodo sensitivo dei numeri e della quantità.
Articolo di Stella Bellomo per Bloom Sisters Sagl

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