Un aceto dal nome colorito e di decise proprietà antibiotiche completamente di origine naturale e di facile preparazione!
La leggenda narra che durante la terribile peste che colpì Tolosa nel 1630, quattro ladri, non tenendo conto del rischio di contagio, entravano nelle case degli appestati, moribondi o morti per depredare le loro ricchezze. Arrestati furono poi condannati all’impiccagione.
Un giudice intelligente e curioso si era però chiesto come facevano a non essersi contagiati, nessuno dei quattro.
Li interrogò promettendo loro la grazia se avessero rivelato l’interessante segreto. I ladri risposero che due volte al giorno si bagnavano i polsi e le tempie con un macerato di varie erbe, tra cui salvia, rosmarino, timo e lavanda, datogli da un frate. Questo intruglio da quel giorno prese il nome di aceto dei quattro ladroni e cominciò ad essere prodotto in tutta la Francia.
L’aceto balsamico con i suddetti ingredienti si diceva proteggesse dalle malattie infettive e venne riconosciuto e formalizzato dal Codice Ufficiale Francese del Corpo Medico nel 1758. Alla ricetta originale vennero aggiunte cannella, alloro aromatico e aglio.
In seguito la ricetta venne utilizzata uguale o con diverse variazioni, da guaritori dell’epoca. Questo tipo di aceto venne utilizzato con successo per preservarsi dai contagi. È considerato un disinfettante, un detergente ed è utilizzato anche in caso di sincope.
Nel 1884, con l’avvento della medicina moderna, scomparve dal Codice!
La ricetta originale:
Mettere in un vaso un cucchiaio di foglie di salvia triturate; un cucchiaio di foglie di rosmarino triturate; un cucchiaio di foglie di timo o serpillo (timo selvatico) triturate; un cucchiaio di foglie di fiori di lavanda triturati; uno spicchio d’aglio schiacciato. Queste le erbe usate già nel medioevo.
Si ricopre il tutto con 1 litro di aceto biologico di mele o di uva, si macera per sette giorni e infine si filtra.
Se preparato a freddo può essere conservato a lungo.
La ricetta elaborata (tratta dal libro “Prenditi cura di te”):
L’erborista Ermanno Valli, famoso erborista Ticinese, elaborò la ricetta con l’aggiunta di alcune erbe e spezie dalle innumerevoli proprietà, per conferirle una maggiore potenza e raggio d’azione. Fra questi ingredienti diceva di aggiungere anche della “Carlina”, una pianta che oggi è protetta e che quindi non è presente nella ricetta che vi proponiamo.
Mettere in un vaso un cucchiaio di foglie di salvia triturate; un cucchiaio di foglie di rosmarino triturate; un cucchiaio di foglie di timo o serpillo (timo selvatico) triturate; un cucchiaio di foglie di fiori di lavanda triturati; uno spicchio d’aglio schiacciato.
Aggiungere poi un cucchiaio di foglie di noce triturate; un cucchiaio di foglie di alloro triturate; un cucchiaio di chiodi di garofano schiacciati; una stecca di cannella schiacciata; un cucchiaio di lichene d’Islanda triturato; un cucchiaio di ginepro (ramoscelli e bacche) triturato.
Si ricopre il tutto con 1 litro di aceto biologico di mele o di uva, si macera per sette giorni e infine si filtra.
Se preparato a freddo può essere conservato a lungo.
Quando è utile questo rimedio?
Questo aceto ha forti proprietà antisettiche e ha diverse proprietà antibiotiche. Le proprietà dei componenti sono riconosciute: antivirali, antinfiammatorie, antimicotiche, antisettiche, antibatteriche, vermifughe, stimolanti, antiveleno, carminative, calagoghe, febbrifughe, insettorepellenti, vulnerarie e bechiche.
E’ utile per prevenire le malattie virali ed endemiche (due gocce ai polsi e alle tempie mattino e sera come i famosi ladri), quando qualcuno in casa ha l’influenza è interessante per gli altri componenti della famiglia prevenire il contagio con questo piccolo gesto!
In caso di malattia si può assumere un cucchiaino di aceto diluito in acqua 3 volte al giorno. Eventualmente, a chi piace, può essere anche utilizzato come balsamico per l’insalata quando si è ammalati.
Ottimo da utilizzare in caso di febbre, si può mettere sotto i piedi (utilizzare dei batuffoli imbevuti di aceto e appoggiali sotto le piante dei piedi, mettere poi un paio di calzettoni di lana grossi) e anche fare spugnature sulla fronte.
Sono indicati anche i pediluvi, diluire ½ bicchiere di aceto antisettico in due litri d’acqua, per i casi di raffreddamenti e influenze.
Articolo di Stella Bellomo e Barbara Lupi