La Viola del Pensiero o Tricolor è un fiore che racchiude delle proprietà curative davvero eccellenti. Molto conosciuta dai nostri bisnonni, era sempre presente nelle miscele degli infusi usati durante i mesi freddi!
In questo articolo ti riportiamo le sue peculiarità e proprietà interessanti sia per l’apparato respiratorio che per la pelle. Scoprirai che ci sono delle semplicissime ricette che ti permettono di beneficiare delle sue caratteristiche curative.
La Viola del pensiero fiorisce solitamente tra giugno e luglio, ha foglie ovali e dentate e fiori a cinque petali irregolari con colori che vanno dal violetto, al blu, al porpora, al giallo o al bianco. E’ spontanea in tutte le zone temperate dell’Asia e dell’Europa, ma se la si vuole coltivare in giardino, si consiglia di utilizzare il suo seme dato che ne produce moltissimi.

Si può utilizzare sia fresca che essiccata. È una preziosa pianta nettarifera e da marzo a settembre i fiori dai colori brillanti in svariate combinazioni di lilla, giallo, bianco, porpora e violetto, attirano vari insetti, api e bombi.

Puoi raccogliere le viole nei prati incolti, ai bordi di fiumi o sentieri oppure nelle radure dei boschi. La viola selvatica cresce spontaneamente nei luoghi sufficientemente umidi e attecchisce in diversi tipi di suolo.
La si può facilmente trovare in erboristeria e farmacia, oltre che coltivarla in giardino per averla a portata di mano allo stato naturale, raccogliere la parti aeree nel periodo di fioritura e conservarle essiccate.

Quali sono i pregi della Viola del Pensiero?

Può essere utilizzata sia per via interna che esterna.

La viola del pensiero ha proprietà:
  • rinfrescanti,
  • lassative,
  • antipiretiche,
  • antinfiammatorie,
  • mucolitiche e
  • analgesiche. 

Per via orale la Viola del pensiero o Tricolor viene impiegata per trattare la tosse e le affezioni respiratorie accompagnate da secrezioni abbondanti di muco, è indicata in caso di mal di gola, raffreddore e per supportare il sistema respiratorio in caso di bronchiti e asma.

Rimedi a base di fiori di Viola Tricolor:

INFUSO: un cucchiaino da caffè di Viola del pensiero in una tazza di acqua bollente da circa 15 cl in infusione per 5-10 minuti, da bere tre volte al giorno.

Da assumere in caso di raffreddamenti, tosse, muco in eccesso, ma anche per qualche giorno di detox per la sua azione depurativa.

IMPACCO: per fare un impacco di viola si prendono 5 grammi di parti della pianta (fiori e foglie) e si mettono in 100 millilitri di acqua calda. Dopo l’infusione, la droga viene applicata tiepida sulla pelle. 

In questo caso è utile per trattare lesioni da acne, eczemi, psoriasi, ferite e ulcere.

La viola sembra sia in grado di stimolare la funzionalità epatica, la secrezione di bile e la diuresi e trova dunque impiego anche nelle terapie depurative e per stimolare il metabolismo eliminando le scorie metaboliche, in special modo nelle persone che manifestano problemi a livello della pelle. Per questi motivi è utile assumerla per via interna, ci sono varie formulazioni, da scegliere in base all’utilizzo e alla finalità del trattamento.

COMPRESSE: agevolano le funzioni fisiologiche di depurazione dell’organismo.

TINTURA MADRE: si somministrano 50 gocce diluite in un bicchiere d’acqua, fino a tre volte al giorno. 

ACETO DI VIOLA: è possibile estrapolare i principi attivi della Viola Tricolor e racchiuderli nell’aceto di mele da usare in cucina o come rimedio vero e proprio. Ecco come fare:

Raccogli fiori e foglie durante il periodo di fioritura e mettili in un barattolo di vetro fino a riempirlo. Aggiungi dell’aceto di mele fino a coprire completamenti le parti della pianta, quindi sigilla e lascia in infusione per una settimana.

Questo aceto può essere usato per condire l’insalata oppure puoi scegliere di metterne due cucchiaini in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, da bere il mattino a stomaco vuoto. Puoi approfondire le proprietà dell’aceto di mele nell’articolo qui.

La Viola del Pensiero in cucina:

Le Viole forniscono foglie commestibili da usare in insalate miste, in minestre o come verdure cotte. Per l’uso in cucina si intende esclusivamente le Viole selvatiche oppure quelle che coltivi tu, che sono esenti da pesticidi e sostanze chimiche.

Le foglie si possono raccogliere nel cuore dell’inverno e si usano in cucina sia crude in insalate, sia cotte per fare frittate, minestre o insaporire pizze di verdure. Le foglie di viola mammola hanno un sapore dolciastro, atipico per una verdura! Se usate nelle minestre, le foglie di viola mammola hanno proprietà addensanti.

Così come le foglie, anche i fiori possono essere utilizzati in cucina e si possono raccolgiere da marzo a settembre circa.

Curiosità!

Il significato della Viola, nel caso del fiore, è correlato a pensieri positivi e dolci ricordi del passato.

Leggenda o verità? Si narra che il succo estratto dalla pianta della viola fosse la base di pozioni ‘magiche’ d’amore o di bevande toniche. Ritroviamo la Viola, quella del pensiero, anche in Shakespeare, nel suo “Amleto”, tra i fiori che Ofelia offre a suo fratello.

Articolo di Barbara Lupi

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