Si può utilizzare sia fresca che essiccata. È una preziosa pianta nettarifera e da marzo a settembre i fiori dai colori brillanti in svariate combinazioni di lilla, giallo, bianco, porpora e violetto, attirano vari insetti, api e bombi.
Quali sono i pregi della Viola del Pensiero?
Può essere utilizzata sia per via interna che esterna.
- rinfrescanti,
- lassative,
- antipiretiche,
- antinfiammatorie,
- mucolitiche e
- analgesiche.
Per via orale la Viola del pensiero o Tricolor viene impiegata per trattare la tosse e le affezioni respiratorie accompagnate da secrezioni abbondanti di muco, è indicata in caso di mal di gola, raffreddore e per supportare il sistema respiratorio in caso di bronchiti e asma.
Rimedi a base di fiori di Viola Tricolor:
INFUSO: un cucchiaino da caffè di Viola del pensiero in una tazza di acqua bollente da circa 15 cl in infusione per 5-10 minuti, da bere tre volte al giorno.
Da assumere in caso di raffreddamenti, tosse, muco in eccesso, ma anche per qualche giorno di detox per la sua azione depurativa.
IMPACCO: per fare un impacco di viola si prendono 5 grammi di parti della pianta (fiori e foglie) e si mettono in 100 millilitri di acqua calda. Dopo l’infusione, la droga viene applicata tiepida sulla pelle.
La viola sembra sia in grado di stimolare la funzionalità epatica, la secrezione di bile e la diuresi e trova dunque impiego anche nelle terapie depurative e per stimolare il metabolismo eliminando le scorie metaboliche, in special modo nelle persone che manifestano problemi a livello della pelle. Per questi motivi è utile assumerla per via interna, ci sono varie formulazioni, da scegliere in base all’utilizzo e alla finalità del trattamento.
COMPRESSE: agevolano le funzioni fisiologiche di depurazione dell’organismo.
TINTURA MADRE: si somministrano 50 gocce diluite in un bicchiere d’acqua, fino a tre volte al giorno.
ACETO DI VIOLA: è possibile estrapolare i principi attivi della Viola Tricolor e racchiuderli nell’aceto di mele da usare in cucina o come rimedio vero e proprio. Ecco come fare:
Raccogli fiori e foglie durante il periodo di fioritura e mettili in un barattolo di vetro fino a riempirlo. Aggiungi dell’aceto di mele fino a coprire completamenti le parti della pianta, quindi sigilla e lascia in infusione per una settimana.
La Viola del Pensiero in cucina:
Le Viole forniscono foglie commestibili da usare in insalate miste, in minestre o come verdure cotte. Per l’uso in cucina si intende esclusivamente le Viole selvatiche oppure quelle che coltivi tu, che sono esenti da pesticidi e sostanze chimiche.
Le foglie si possono raccogliere nel cuore dell’inverno e si usano in cucina sia crude in insalate, sia cotte per fare frittate, minestre o insaporire pizze di verdure. Le foglie di viola mammola hanno un sapore dolciastro, atipico per una verdura! Se usate nelle minestre, le foglie di viola mammola hanno proprietà addensanti.
Così come le foglie, anche i fiori possono essere utilizzati in cucina e si possono raccolgiere da marzo a settembre circa.
Curiosità!
Il significato della Viola, nel caso del fiore, è correlato a pensieri positivi e dolci ricordi del passato.
Leggenda o verità? Si narra che il succo estratto dalla pianta della viola fosse la base di pozioni ‘magiche’ d’amore o di bevande toniche. Ritroviamo la Viola, quella del pensiero, anche in Shakespeare, nel suo “Amleto”, tra i fiori che Ofelia offre a suo fratello.