Ci interroghiamo ormai da millenni sulla natura della mente e delle sue sorprendenti funzioni.

Il termine mente è comunemente utilizzato per descrivere l’insieme delle funzioni superiori del cervello e, in particolare, quelle di cui si può avere soggettivamente coscienza in diverso grado, quali la sensazione, il pensiero, l’intuizione, la ragione, la memoria, la volontà.

Per capire la mente viene studiato approfonditamente il cervello in tutte le sue parti, negli anni sono cambiate di molto la visione e la comprensione della mente.

Siamo passati da una mente intesa come una scatola piena di schemi innati che servono a percepire la realtà in maniera razionale, a capire poi che gli schemi mentali non sono innati e stabili, bensì mutevoli, influenzati dalle esperienze passate del soggetto, dalle sue convinzioni e dai suoi valori, dai sui bisogni, dagli interessi e dalla cultura in cui vive. Fino ad arrivare a parlare di osservatore che influenza la realtà.

La mente vista attraverso le conoscenze odierne:

Oggi come oggi sappiamo che fin dal primo giorno di vita siamo intenti a programmare il nostro cervello creando collegamenti fra neuroni, delle vere e proprie mappe neurali che formano come un vero e proprio circuito elettrico. Attingendo dal nostro contesto e dalle persone di riferimento si creano associazioni e convinzioni che vengono poi fissate affinché tutta una serie di funzioni e ragionamenti vengano automatizzati. Si creano così i programmi mentali, che fondamentalmente servono per facilitare e semplificare il lavoro del nostro cervello.

Una delle conseguenze di questa mappatura è che percepiamo in maniera selettiva solo alcuni aspetti della realtà, e altrettanto selettivamente ne ricordiamo alcuni e dimentichiamo altri, categorizziamo gli elementi della realtà secondo schemi che riflettono le nostre esperienze e la cultura in cui viviamo. Questo perché il nostro cervello è in grado di ricevere 40 milioni di stimoli al secondo, ma per spirito di conservazione ne porta a consapevolezza solo 40. Per scegliere quali portare a coscienza si riferisce, come menzionato precedentemente, ai programmi mentali presenti, alla mappa di associazioni, credenze e convinzioni creata in base ai vissuti e al contesto in cui siamo cresciuti. Tutto ciò che si allontana da questa mappa viene tralasciato, catalogato come non interessante, e nonostante sia presente nella realtà, i filtri azionati dal nostro stesso cervello non ci permettono di vederlo. In poche parole, vediamo solo ciò in cui crediamo e non tutto ciò che realmente è!

Il nostro cervello, quindi, è come un’antenna e percepisce molto di più di ciò che rilevano i nostri 5 sensi, percepisce tutte le onde e frequenze che entrano in relazione con noi.

Ogni onda di energia è portatrice di un’idea, di un’intelligenza, di un’informazione

Anche i nostri pensieri hanno una frequenza e si propagano come onde, ben oltre il nostro cervello fisico.

Nonostante non vediamo realmente con i nostri occhi queste onde, osservando consapevolmente alcune situazioni della nostra vita, possiamo prendere in considerazione il fatto che il nostro pensiero ha avuto un’influenza sul risultato.

Vediamola in questo modo: ci sono molte onde che non vediamo e che ci sembra di non percepire eppure ne vediamo gli effetti, per esempio non vediamo le onde delle frequenze radiofoniche, eppure possiamo ascoltare i nostri programmi preferiti; non vediamo le microonde emanate dai forni, eppure ne vediamo gli effetti quando scaldiamo del cibo, … e così via. Per i pensieri vale lo stesso discorso, non ne vediamo le onde, non li vediamo propagarsi oltre il nostro cervello, eppure possiamo vederne gli effetti.

Non ti è mai capitato che ti attraversasse un pensiero del tipo: “Sono già in ritardo, spero di non trovare troppo traffico!” e poi ti trovi proprio davanti il nonnetto che va a 40 Km all’ora o situazioni simili? Nel momento in cui hai avuto quel pensiero l’ologramma che si è creato nel tuo cervello era proprio un’immagine di traffico e così hai inviato nell’universo quell’informazione, quell’energia. L’universo ti ha allora proposto l’effetto del tuo pensiero.

Tantissimi studi e ricerche hanno potuto dimostrare che tutto ciò che pensiamo si propaga dalla nostra mente come un’onda, nella fisica quantistica questa viene definita come un’onda potenziale, qualcosa presente a livello sottile che in certe condizioni particolari è in grado di essere concretamente nella nostra realtà fisica.

Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nello studio del cervello, in special modo con l’avvento della fisica quantistica sono stati fatti molti studi che hanno aperto una visione completamente nuova sulle reali potenzialità della nostra mente, sul fatto che il cervello è dotato di neuroplasticità (la capacità neurologica di riorganizzare i suoi contenuti) e sul fatto che fondamentalmente costruiamo la nostra realtà.

Esiste un codice per capire la mente e/o capirsi meglio?

Più che un codice direi che, come per ogni cosa, conoscere al meglio e approfondire il funzionamento del nostro cervello, di come apprendiamo le cose e di come creiamo e automatizziamo programmi, schemi e comportamenti può indubbiamente aiutarci a capire meglio noi stessi.

Oltre ad essere una macchina straordinaria, il cervello è anche un ottimo esecutore. Il suo compito è quello di eseguire, molto bene, le istruzioni precedentemente inserite. Queste istruzioni derivano dall’elaborazione delle miriadi di informazioni o meglio di istruzioni di come fare le cose che ci arrivano dal nucleo famigliare, dalla scuola, dalle letture ed esperienze e da tutte quelle persone che per qualsiasi motivo hanno assunto un ruolo di riferimento, di guida. Uno dei modi che abbiamo di apprendere, infatti, è proprio per ripetizione, ripeto quello che fai tu…e lo ripeto tante volte da farlo diventare un automatismo, da qui nasce il programma.

Una volta preso coscienza di ciò, è possibile osservare noi stessi per carpire i programmi mentali che abbiamo sviluppato nel tempo, alcuni saranno interessanti, altri meno. Una volta individuati quelli che non ci servono più, o che addirittura boicottano i nostri desideri, è possibile cambiarli.

La mente non è mai sgombra di vecchi programmi mentali

E per fortuna! Altrimenti ogni mattina ci alzeremmo e dovremmo reimparare tutto daccapo!

Un programma mentale non va visto come qualcosa di negativo o positivo. Semplicemente come un aspetto funzionale del nostro cervello, che ci permette di massimizzare i nostri potenziali minimizzando lo sforzo necessario.

Quello che però va detto è che in noi possono essere presenti dei programmi che non sono così efficaci o che pongono dei limiti a ciò che vorremmo per noi.

Per esempio: immagina una donna nata in una famiglia con un padre violento che ogni giorno ha visto suo padre umiliare e picchiare sua madre, la probabilità di avere un programma/convinzione del tipo “Gli uomini sono violenti” sarebbe indubbiamente molto alta! Grazie a questo programma mentale e all’attenzione selettiva del cervello questa donna tenderà a notare e dunque selezionare inconsciamente proprio uomini violenti, continuando ad incontrarli e ad avere relazioni con questa tipologia di persone. Questo non significa che questa donna non incontri mai o non conosca uomini buoni, semplicemente la sua attenzione è rivolta verso quelli violenti, quindi il suo cervello porterà allo stato di coscienza solo quelli. Quante volte abbiamo sentito di donne che hanno subito durante la loro infanzia e poi hanno vissuto con uomini violenti anche da adulte? È uno schema così frequente che non è più possibile parlare di caso!

Cosa succederebbe se questa stessa donna comprendesse che queste scelte sono dettate da un suo programma mentale? Un programma che non indica chi è lei veramente, ma che si è installato nel suo cervello grazie al suo vissuto?

Probabilmente comincerebbe a vedere una luce in fondo al tunnel, capirebbe che lavorando su di sé potrebbe demolire quel programma e sostituirlo con uno diverso, cambiando di conseguenza completamente la sua vita e le sue relazioni con gli uomini.

È possibile guidare la nostra mente per avere degli effetti positivi sulla nostra vita?

Certamente! Una volta capito come funziona il nostro cervello e come si programma è possibile scegliere di creare ad ok un nuovo programma che sia in risonanza con ciò che desideriamo.

È una cosa che in realtà facciamo già, solo che lo facciamo senza esserne realmente coscienti. Lo facciamo tutte le volte che cambiamo qualcosa di noi.

In genere pensiamo che non sia possibile avere un reale impatto cosciente sulla nostra vita e sul nostro modo di essere per il semplice fatto che quando si innesca in noi un nuovo desiderio, pensiero, non sempre si realizza davvero come lo vorremmo. Questo è dovuto a diversi fattori:

  • L’azione selettiva del cervello dettata dai programmi mentali
  • Le nostre credenze e convinzioni
  • L’impazienza
  • I dubbi

Inoltre, il cervello è anche dotato di meccanismi di autodifesa. Uno dei più subdoli è l’autogiustificazione, un meccanismo rivelabile dal pensiero “Sì, ma…” che tende a riportare il cervello nelle condizioni di assonanza cognitiva ed evitare il sorgere di stati che possono andare dall’imbarazzo all’angoscia. Cambiare le nostre abitudini ci fa sentire a disagio e tendenzialmente è una cosa che evitiamo.

La capacità di far accadere le cose risiede nella conoscenza di tutti i meccanismi del nostro cervello e nella capacità di usarli a proprio vantaggio: “Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai il tuo destino” Carl Gustav Jung

Articolo di Barbara Lupi

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