Viviamo in un tempo accelerato. Ogni secondo sembra portarci più lontano da noi stessi.

Corriamo per non restare indietro, ci affanniamo per rispondere a tutto, e intanto perdiamo il contatto con il momento che stiamo vivendo. Ma c’è un’alternativa. C’è una via più morbida, più saggia, più vera: quella della presenza.

La mente che corre: un meccanismo, non una condanna

La mente che corre, salta, anticipa, rimugina, non è un nemico da combattere. È solo un meccanismo. E come tutti i meccanismi, si può osservare, comprendere e gradualmente educare.

Viviamo spesso in uno stato di “mente nel futuro” (preoccupazione, fretta, ansia) o “mente nel passato” (rimpianti, colpa, nostalgia). Ma la vita vera accade ora. In questo preciso istante.

Rallentare la mente non significa spegnerla, ma tornare ad abitarla con consapevolezza. E per farlo non servono grandi gesti: bastano piccoli atti quotidiani.

Esercizi semplici per tornare al presente

1. La presenza nel respiro

Ogni tanto, fermati e porta l’attenzione al tuo respiro. Non modificarlo, non giudicarlo. Solo osservalo. Senti l’aria che entra, l’aria che esce. Se vuoi, appoggia una mano sul petto o sull’addome. Bastano tre respiri consapevoli per interrompere la catena automatica dei pensieri.

Pratica suggerita: ogni volta che apri una porta, prenditi 10 secondi per respirare consapevolmente.

2. La presenza nel gesto

Qualsiasi gesto può diventare una meditazione: lavare i piatti, pettinarsi, fare una doccia. Prova a farlo con totale attenzione. Nota le sensazioni, i suoni, i movimenti. Se la mente scappa, riportala con gentilezza all’azione presente.

Pratica suggerita: scegli un’attività quotidiana che fai spesso (bere un caffè, lavarti le mani) e falla ogni giorno con la massima presenza.

Cominciare con piccoli gesti quotidiani ti porta ad entrare maggiormente in contatto con te stesso/a. È un lavoro di crescita personale e di cambiamento che può portarti tanto, poi puoi anche scegliere di fare dei percorsi in piccoli gruppi, insieme possiamo farlo ancora meglio e senza sentirsi soli. Scopri le nostre formazioni.

3. Camminare con consapevolezza

Durante una passeggiata, anche breve, lascia da parte il telefono. Ascolta il suono dei tuoi passi, senti il contatto dei piedi con il terreno, osserva ciò che ti circonda. Anche 5 minuti di cammino consapevole possono fare una grande differenza.

Pratica suggerita: ogni giorno cammina per 3-5 minuti in silenzio, prestando attenzione solo al tuo corpo e all’ambiente.

👉 Anche la camminata meditativa è una pratica molto potente, è una vera e propria magia in cui il passo si fa intenzionale, il respiro si accorda al ritmo, e le parole diventano frequenze che nutrono la nostra autostima, sciolgono paure, ci riportano a casa. Leggi tutto l’articolo Il movimento che ispira: la camminata meditativa come strumento di forza, centratura e creatività

4. Il potere della gratitudine istantanea

Ogni volta che ti accorgi di essere presente, ringrazia. Ringrazia per quel momento. La gratitudine è una forza potente che ancora al presente e apre il cuore.

Pratica suggerita: scegli tre momenti della giornata in cui dire mentalmente “grazie” per qualcosa che stai vivendo proprio in quell’istante.

5. Il silenzio tra le parole

Quando parli con qualcuno, fai una pausa. Ascolta. Accogli il silenzio. Non avere fretta di rispondere. Lo spazio tra una parola e l’altra è pieno di vita. Nella pausa e nell’ascolto entri in uno stato in cui c’è spazio per sentire chi hai di fronte, in uno stato in cui c’è spazio per l’intuito. Esercitandoti  a fare questo entrerai anche più facilmente in empatia con le persone.

Pratica suggerita: durante una conversazione, fai un respiro consapevole prima di rispondere.

Quando rallenti, tutto cambia

Quando impari a rallentare la mente, ti accorgi che molte delle cose che ti sembravano urgenti, in realtà non lo sono. Che la bellezza non è altrove, ma nascosta nei dettagli. Che la pace non arriva quando tutto è perfetto, ma quando tu sei presente.

Rallentare è un atto di amore verso di te. È il modo più profondo per dire: “Io merito tempo. Io merito spazio. Io merito presenza.”

Un invito gentile

Non serve cambiare vita, fare un viaggio in solitaria o diventare esperti di meditazione. Basta iniziare. Con un piccolo gesto. Con un piccolo respiro. Con la scelta di fermarti, anche solo per un minuto, e dire: “Io sono qui”.

Perché la verità è che non dobbiamo aggiungere nulla alla nostra vita per essere felici. Dobbiamo solo imparare a esserci. Con tutto ciò che siamo.

E questo inizia adesso.

Barbara Lupi
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