Ci sono giorni in cui anche il pensiero più semplice pesa. Ti capita mai di sentirti sopraffatto da tutto, anche senza un motivo preciso? Le parole sfuggono, la concentrazione vacilla, le emozioni sembrano troppo ingombranti. Non è solo stanchezza fisica: è stanchezza mentale. Un esaurimento silenzioso, invisibile, che si annida tra i pensieri e lentamente appanna la vitalità.
Ma c’è una buona notizia: da questa stanchezza si può uscire. Con dolcezza, presenza e consapevolezza. E tutto comincia da qui.
Il volto invisibile della stanchezza mentale
La stanchezza mentale non ha sempre un volto riconoscibile.
A volte si presenta come irritabilità, altre come apatia. A volte come ansia, insonnia o calo dell’umore. Non è solo “stanchezza”. È un segnale: il corpo e la mente ci stanno chiedendo di rallentare, di fare spazio, di rientrare in contatto con noi stessi.
In una società che premia la produttività sopra ogni cosa, ammettere di essere mentalmente stanchi può sembrare una debolezza. In realtà, riconoscerlo è il primo atto di forza.
Ascolta il tuo sistema nervoso
La stanchezza mentale è strettamente legata al sovraccarico del sistema nervoso. Quando viviamo in uno stato costante di iperstimolazione, il sistema nervoso simpatico (quello dell’allerta, del fare, della sopravvivenza) resta attivo più del dovuto.
Questo impedisce al sistema nervoso parasimpatico (quello del riposo, della digestione, del recupero) di fare il suo lavoro. Il risultato? Il corpo non recupera. La mente non si svuota. Il cuore non si riposa. Succede esattamente ciò che accade dopo aver vissuto un periodo intenso di stress oppure un trauma (emotivo o fisico): si entra in uno stato fisico di disequilibrio che si ripercuote su diversi sistemi del corpo.
Quando si è in questo stato ci possono essere dei sintomi che mai collegheremmo a questa problematica, come: disturbi del sonno, aumento di peso, disturbi diconcentrazione e memoria, stati di irrequietezza, ansia, attacchi di panico, … Una tecnica fantastica che riporta equilibrio è LA SOMATIC EXPERIENCING.
Barbara Lupi la applica nel suo studio di terapia “Frammenti di Luce” a Torricella.
Come iniziare a curare la stanchezza mentale
Prendersi cura della stanchezza mentale non significa solo “dormire di più” o “prendersi una vacanza”. Significa intervenire su più livelli: corpo, emozioni, pensieri, ambiente. Oltre alla possibilità di lavorare con la Somatic Experiencing si può cominciare ad agire con diversi accorgimenti semplici. Ecco alcuni punti di partenza.
1. Riduci il rumore
Il rumore non è solo quello acustico. Anche le troppe informazioni, i pensieri incessanti, i dispositivi accesi sono rumore. Ogni giorno prova a creare momenti di silenzio profondo. Bastano 10 minuti al giorno per sentire la differenza.
2. Nutri la tua energia con il respiro
La respirazione è lo strumento più semplice e potente per calmare la mente. Inspira lentamente dal naso, trattieni qualche secondo, espira dolcemente dalla bocca. Ripeti per almeno 5 cicli. Questo aiuta il sistema nervoso a riequilibrarsi.
3. Scegli parole gentili verso te stesso
Spesso la stanchezza mentale si amplifica con l’autocritica. “Non riesco a fare nulla”, “Non sono abbastanza”, “Dovrei reagire”. Cambia il linguaggio interiore. Datti il permesso di essere stanco. Sii tu, per primo, il tuo rifugio.
4. Muovi il corpo con dolcezza
Anche il movimento può aiutare a sciogliere la stanchezza mentale. Non servono sforzi intensi: basta una camminata consapevole, una breve sessione di stretching, qualche minuto di yoga dolce. Muovere il corpo è come aprire una finestra sul pensiero.
5. Ritagliati pause di qualità
Spesso ci “riposiamo” scorrendo lo smartphone. Ma quella non è una vera pausa. Una vera pausa rigenera. Prepara una tisana, ascolta un brano rilassante, contempla un paesaggio, chiudi gli occhi. La qualità conta più della durata.
Il potere delle piccole abitudini
Prendersi cura della mente non richiede rivoluzioni, ma costanza.
Un piccolo rituale quotidiano può diventare un’ancora nei momenti più faticosi. Puoi iniziare da qui:
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Al mattino, prima del telefono, tre respiri profondi e un pensiero di gratitudine.
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A metà giornata, una pausa silenziosa di 5 minuti.
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La sera, un momento di scrittura libera per svuotare la mente.
Il supporto degli oli essenziali
Anche gli oli essenziali possono essere alleati preziosi. Diffondere nel tuo ambiente essenze come lavanda, arancio dolce, basilico sacro, rosmarino o incenso può aiutarti a:
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calmare i pensieri,
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ritrovare concentrazione,
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stimolare uno stato mentale più chiaro e centrato.
Bastano poche gocce nel diffusore per cambiare atmosfera, energia e disposizione d’animo.

Una nuova forma di cura: la presenza
La vera cura inizia nel momento in cui scegli di fermarti. Di non rincorrere per forza tutto. Di lasciare uno spazio vuoto tra un pensiero e l’altro. È lì che ritrovi te stesso.
La stanchezza mentale non è una condanna, è un invito. Un invito a rientrare, a riscoprire ciò che ti nutre davvero, a coltivare una nuova gentilezza verso la tua interiorità.
Un invito per te
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