Mantenere un ph alcalino aiuta a prevenire e in certi casi anche a curare diversi disturbi e malattie.
Al contrario, un ambiente corporeo acido predispone l’organismo alla formazione di infiammazioni, all’abbassamento delle difese immunitarie e in generale a uno stato di malessere psicofisico.
La qualità della nostra vita e della nostra salute psico-fisica generale, dipende dalla qualità della vita delle nostre cellule e in special modo dalla qualità dell’ambiente nel quale le nostre cellule sono immerse.
La scoperta che fosse l’ambiente delle cellule a determinarne la salute e la durata di vita risale già ai primi anni del 1900, furono gli studi di Alexis Carrel a dimostrarlo e prese il Premio Nobel.
E’ nostra responsabilità assicurarci che le nostre cellule siano sempre al meglio, vivendo nel loro stato ottimale, se vogliamo garantire al nostro organismo un benessere fisico e psichico duraturo nel tempo.
Per essere in buona salute bisogna raggiungere “un giusto equilibrio” interno. Equilibrio che sta alla base di un benessere generale proprio perché un pH interno alcalino protegge da numerosi disturbi che sono diretta conseguenza dell’acidità e della degenerazione cellulare.
Che cos’è il pH corporeo?
Per misurare l’acidità o la basicità interna del nostro organismo si utilizza la scala pH (con valori da 1 a 14), secondo la quale il pH neutro è 7, valori inferiori indicano un pH acido, valori superiori a 7, un pH basico o alcalino.
Il pH del sangue di un organismo umano in buono stato di salute è circa 7,4
Questo valore ottimale viene mantenuto grazie a dei sistemi tampone messi in atto dal nostro organismo.
Ma lo stile di vita e l’alimentazione che normalmente abbiamo, ci espongono quotidianamente al rischio di una maggiore acidificazione.
Test del pH alcalino, come farlo?
Un metodo semplice e rapido per avere informazioni reali e corrette sul proprio attuale ph corporeo, è quello di munirsi di cartina tornasole, facilmente reperibili in farmacia, e misurare il ph delle proprie urine.

Nel farlo si esclude sempre solitamente il primo getto e si procede con la misurazione.
Se la cartina diventa di colore verde scuro-blu, il pH sarà basico, se giallo sarà acido e in quest’ultimo caso si consiglia di procedere verso il raggiungimento di un equilibrio acido-basico attraverso un percorso che comprende varie fasi, la più importante delle quali consiste nella depurazione per riattivare gli organi saturi di tossine acide e in un cambio o correzione alimentare.
Quando il nostro pH non è alcalino spesso si avverte un senso di stanchezza cronica, si hanno difficoltà digestive, dolori articolari, colorito spento. Questi i sintomi classici iniziali, ma uno stato acido del corpo protratto nel tempo porta a malattie ben più gravi, fino ad arrivare a quelle degenerative.
Le principali cause dell’acidosi sono solitamente le seguenti:
- Una dieta ricca di alimenti acidificanti come dolci raffinati, carne, latticini, salumi e un insufficiente apporto di nutrienti alcalinizzanti. Se la maggior parte del cibo che mangiamo viene trasformato dal metabolismo in ceneri alcaline, allora possiamo star certi che esso ci nutre, ci riempie di energia e rende più forte l’organismo. Per contro, se ci nutriamo soprattutto di alimenti che nel processo metabolico lasciano residui acidi, gli effetti che ne derivano sono l’intossicazione e il logorio degli organi e dei tessuti,
- Un’insufficiente apporto di liquidi,
- Una masticazione scorretta, che impedisce o ostacola le ghiandole salivari nel loro compito di alcalinizzare il cibo prima che raggiunga lo stomaco,
- Alcuni fattori ambientali contribuiscono ad accrescere l’acidità, come gli inquinanti chimici e ambientali, i radicali liberi e i campi elettromagnetici,
- Lo stato mentale ha il suo peso: i pensieri negativi e le emozioni come paura, preoccupazione, rabbia, rancore e ansia contribuiscono a portare maggiore acidità nel corpo,
- E infine sono da calcolare anche vari fattori quali:
– Alcol
– Fumo
– Stress pico fisico prolungato
– Disturbi emotivi come depressione, ansia, irritabilità
– Una respirazione scorretta
– Uno stile di vita sedentario
– L’assunzione di farmaci
Quali sono le principali conseguenze dell’acidosi?
– Problemi digestivi e intestinali
– Diabete
– Problemi circolatori
– Osteoporosi.
– Sovrappeso e cellulite: le tossine acide non possono essere eliminate dal corpo e vanno ad accumularsi nel tessuto connettivo e qui contribuiscono a formare i cuscinetti adiposi dovuti ai problemi di circolazione e ritenzione.

Allora come possiamo liberarci dalle scorie acide accumulate e ritrovare un equilibrio alcalino all’interno del nostro corpo?
Partiamo dall’alimentazione!
E’ importante essere consapevoli che alcuni alimenti acidificano più di altri e che ci sono invece alimento acidi all’origine, ma che diventano basici una volta metabolizzati dall’organismo.
È il caso di alcuni agrumi, come limoni e pompelmi, i cui acidi vengono trasformati in carboidrati basici che si rivelano utili al nostro organismo.
Si tratta di un processo che avviene normalmente nelle persone in buona salute ma che può non compiersi correttamente in persone in cui stress e difficoltà digestive sono presenti.
In generale sono ritenuti acidificanti (e quindi da evitare) gli alimenti raffinati, fermentati, i cibi contenenti zucchero e lievito.
Ma i fattori che possono contribuire a migliorare il Ph corporeo sono diversi e tutti egualmente importanti!